Fiori di Bach
Fiori di Bach per:
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Superare momenti di crisi o di cambiamento (matrimoni, separazioni, nascita di un figlio, adolescenza, menopausa, nascita di fratellini, dentizione ecc.);
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Superare traumi e shock, perdite, brutte notizie;
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Superare ansie e paure (ansia da prestazione, ansia per un esame, paura di parlare in pubblico, paura del buio, paura di guidare, paura delle malattie ecc.);
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Superare gli attacchi di panico;
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Sostenersi durante una malattia;
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Ritrovare la serenità perduta;
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Trovare la propria strada;
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Scoprire qualcosa in più su se stessi.
Il dottor Edward Bach
Per comprendere cosa sono e come agiscono i Rimedi di Bach è bene cominciare dal principio, e cioè da colui che li ha scoperti e che ha approntato con essi un metodo di cura: il dottor Edward Bach. Il giovane Bach proveniva da una famiglia non umile ma neanche particolarmente ricca, proprietaria di una fonderia a Birmingham dove lui stesso lavorò qualche anno prima di iscriversi a medicina. Non appena laureato cominciò a lavorare a Londra nell’ospedale universitario, non solo come responsabile di vari reparti ma anche come ricercatore. La sua ricerca lo portò col tempo a scoprire sette nosodi, una sorta di vaccini che venivano prodotti a partire dai batteri intestinali del paziente stesso e che erano in grado di curare malattie croniche.
Nel periodo della prima guerra mondiale Bach lavorò instancabilmente, per curare in particolare i reduci di guerra, fino a star male. Fu operato d’urgenza a causa di un’emorragia, fu salvato ma gli fu diagnosticato un tumore e pochi mesi di vita. Bach non si arrese e continuò a lavorare alle sue ricerche, che erano anche la sua passione e rappresentavano la sua motivazione principale, ciò che gli dava uno scopo nella vita. Passarono giorni, settimane, mesi e il giovane medico si riprese totalmente stupendo tutti i suoi colleghi. Aveva ancora qualcosa da fare in questa vita.
Come medico, ciò che lo aveva colpito sin da subito era il fatto che più persone con una stessa malattia reagivano alle cure in modi totalmente diversi: c’era chi guariva subito e chi invece si riprendeva con lentezza, allo stesso tempo c’era chi si abbandonava all’apatia e chi si arrabbiava, chi diveniva inquieto e chi sottostava passivamente alle cure. Le sue osservazioni lo portarono a pensare che ciò potesse dipendere dalla persona stessa, che la malattia e la guarigione non fossero unicamente dei fattori oggettivi ma fossero dipendenti piuttosto dalla personalità del paziente, dal suo carattere e dal suo modo di essere.
Erano i principi di una visione olistica della malattia e della cura, oggi più diffusi, secondo cui il nostro corpo non può essere considerato distaccato dalla mente e dalle emozioni. Non si può curare solo una parte della persona se la si vuole guarire ma bisogna dare attenzione a tutto il suo essere. Le conclusioni alle quali arrivò il dottor Bach furono che non si cura la malattia bensì l’individuo, non si attacca il male (che sia un’influenza, un’infiammazione, un cancro o una depressione) ma si rinforza la persona mettendola in condizioni di guarire.
Un altro principio fondamentale del metodo di Bach è la gentilezza della cura. Bach, come medico, aveva orrore di qualsiasi cura invasiva e violenta e arrivò a trovare, ad esempio, un modo di somministrare i suoi nosodi, che ormai venivano richiesti in tutto il mondo – e che lui aveva diviso in sette gruppi legati a sette tipologie caratteriali – per via orale, anziché tramite iniezione come accadeva all’inizio.
Nel 1930 Bach, stufo della città e desideroso di continuare la ricerca cominciata pochi anni prima sulle piante e le erbe, lasciò definitivamente Londra, il suo lavoro in ospedale e il suo studio privato. Fu l’inizio della sua ricerca che fino al 1936, anno della sua morte, lo portò a scoprire i 38 Rimedi floreali che ora conosciamo. Andò a vivere in campagna e passava le sue giornate tra i campi e i boschi, curava le persone gratuitamente e viveva in modo molto semplice. L’ultimo cottage in cui visse, a Wallingford nell’Oxfordshire, è ora sede del Bach Center, la fondazione che i suoi assistenti e poi successori hanno fatto nascere affinché si diffondesse il metodo di cura originale del dottor Bach.
Il metodo originale
I Rimedi di Bach consistono in 38 essenze floreali più il Rescue Remedy, unica composizione già pronta ideata da Edward Bach stesso, che servono a riequilibrare l’intera gamma delle emozioni umane. I Fiori di Bach non sono una medicina, non si sostituiscono ai farmaci e non intervengono sui sintomi. Il metodo di Bach, non ci stancheremo mai di ripeterlo, si occupa non della malattia o del disagio in sé ma della persona, a partire dal modo in cui essa reagisce a quella malattia o a quel disagio fisico, psichico o emozionale che sia.
Messi in una certa situazione o condizione ognuno di noi reagisce in modo diverso, c’è chi davanti una brutta notizia si arrabbia e chi si dispera, chi di fronte al lavoro da fare si rimbocca le maniche e chi invece si ritira in se stesso convinto di non farcela. I Fiori di Bach agiscono dunque sulle emozioni legate ad una certa condizione fisica o psichica, riequilibrando le stesse e aiutando la persona ad aiutare se stessa, mettendola cioè in condizione di guarire, di stare bene ed essere felice, che poi è lo scopo ultimo della cura, tanto che in Bach la salute si identifica con la felicità.
Negli ultimi anni della sua vita il dottor Bach utilizzava unicamente i Fiori per curare i suoi pazienti, ad alcuni dei quali ha letteralmente salvato la vita. Il Rescue Remedy, che è un Rimedio composto da cinque dei 38 fiori, è probabilmente quello più conosciuto e usato perché è, appunto, un rimedio di emergenza, estremamente utile nei momenti di panico generato dall’ansia o da uno shock psico-fisico, ma non esiste una composizione ideale per ogni situazione perché, sottolineiamolo ancora una volta, ognuno di noi è unico e unico è il nostro modo di reagire alle medesime circostanze.
Con i Fiori di Bach ci si può aiutare a superare disagi momentanei come malesseri più radicati e profondi. Partendo dalle emozioni più manifeste, più evidenti, chi è pronto può andare alla scoperta di emozioni più antiche e nascoste, risolvendo situazioni interiori di cui ci si era dimenticati o di cui non si sospettava l’esistenza. I Fiori di Bach dunque ci rinforzano e ci sostengono, accompagnandoci lungo la via della guarigione in modo GENTILE E AMOREVOLE.
La salute dipende dall'essere in armonia con la nostra anima.
(E. Bach)
I Rimedi
Agrimony (allegria che nasconde i problemi)
Aspen (paure e preoccupazioni di origine sconosciuta)
Beech (atteggiamento critico e intollerante verso gli altri)
Centaury (volontà debole, facilmente dominabile)
Cerato (insicurezza e ricerca di conferme dagli altri)
Cherry Plum (paura di perdere il controllo)
Chestnut Bud (incapacità di imparare dagli errori)
Chicory (possessivo, iperprotettivo)
Clematis (testa fra le nuvole, poca attenzione al presente)
Crab Apple (sensazione di sporcizia e cattiva imagine di sé)
Elm (peso eccessivo dalle responsabilità)
Gentian (scoraggiamento)
Gorse (disperazione)
Heather (egocentrismo, eccessiva loquacità)
Holly (invidia, gelosia, rabbia)
Honeysuckle (nostalgia e attaccamento al passato)
Hornbeam (stanchezza mentale)
Impatiens (impazienza)
Larch (mancanza di fiducia in sé)
Mimulus (paura di cose conosciute)
Mustard (profonda tristezza senza motivo)
Oak (grande forza interiore nonostante la fatica)
Olive (stanchezza)
Pine (senso di colpa)
Red Chestnut (preoccupazione per gli altri)
Rock Rose (terrore)
Rock Water (inflessibilità e rigidità)
Scleranthus (indecisione)
Star of Bethlehem (trauma, shock)
Sweet Chestnut (grande angoscia mentale)
Vervain (eccessivo entusiasmo)
Vine (prepotenza)
Walnut (cambiamento e vulnerabilità)
Water Violet (orgoglio, eccessivo riserbo)
White Chestnut (pensieri insistenti)
Wild Oat (incertezza sul cammino da intraprendere)
Wild Rose (rassegnazione, apatia)
Willow (autocommiserazione, rancore)
Rescue Remedy (Rimedio di emergenza in caso di traumi, incidenti, shock fisici e/o emotivi, perdita dei sensi ecc.)