Counselling
Il Counselling è una relazione di aiuto che intercorre tra due persone quando una delle due attraversa un momento specifico della sua vita in cui non è in grado di affrontare da sola una problematica esistenziale o un disagio psico-fisico. Il counsellor, definito facilitatore della relazione di aiuto, sprona il richiedente, o cliente, verso il riconoscimento delle proprie problematiche emotive, verso l’accettazione di sé e infine l’autorealizzazione. Il counselling dunque si trasforma in una relazione di crescita, che induce approfondimento e soluzione di questioni riguardanti la sfera personale, la famiglia, il lavoro, che la persona non riesce ad affrontare da sé.
Il counselling nasce negli Stati Uniti negli anni ’20 del secolo scorso ma in Italia riuscirà ad affermarsi solo intorno al 1980. Il counsellor non è né uno psicologo né uno psicoterapeuta per cui lo scopo del suo lavoro è contingente ad una problematica specifica e relativa al momento presente e non interviene sulla personalità del cliente. I tempi di azione risultano dunque molto più brevi rispetto ad una psicoterapia. Ciò che fa il counsellor è nello specifico offrire una consulenza mettendo a disposizione del cliente le sue competenze. Il counsellor supporta il cliente nella ricerca di una soluzione a un problema, ponendo la sua attenzione sulle proprie risorse personali e mettendolo in condizione quindi di risolvere e sciogliere da sé la situazione che gli provoca malessere.
La British Association for Counselling (1985) definisce il counselling “… l’uso professionale e regolato da principi, di una relazione, nell’ambito della quale il cliente è aiutato nel processo finalizzato a facilitare una migliore conoscenza di sé e l’accettazione dei propri problemi emotivi e a portare avanti la propria crescita emozionale e lo sviluppo ottimale delle proprie risorse personali. Lo scopo finale è di fornire al cliente un’opportunità di vivere in modo soddisfacente e in base alle proprie risorse ”.